domenica 14 dicembre 2014

Disponibile il capolavoro di Efe Tobunko "RISOLUZIONE 23" su Amazon

La scrittura non è di per sé metafora, ma non può sfuggire alla costruzione di nuove storie che contengono metafore, poiché – io credo – uno scrittore che scriva con tutto il suo corpo, il suo animo oltre che la sua mente, ha accumulato dentro di sé blocchi di vita, episodi, persone, sotto forma di ricordi, di impressioni, di desideri, i libri e i fumetti letti, i film visti, la cronaca, persino i programmi televisivi. Questo accumulo io lo definivo sedimentarsi, ora lo vedo di più, paragonandolo alla terra, come un humus derivato da un sapiente sovrapporre rami, foglie, vegetali, frutta, composti organici che decomponendosi formano ricchezza, concime. E di questo materiale, nel caso della scrittura, fanno parte le metafore.
 Ci sono scrittori che rifiutano di ammetterlo, di ammettere che parti delle loro opere sono metafore, può darsi che semplicemente non lo sappiano, perché quando la scrittura è passione, e non è calibrata a tavolino come una ricetta di cucina, è spontanea, non calcolata.
 Che si tratti di un caso o dell’altro, sta nell’abilità del narratore comporre un’opera senza fili di sutura evidenti, un’opera completa che, a cicatrizzazione compiuta dell’unione di vari pezzi, non lasci intravvedere alcun segno, ma scorra leggera, serica, perfetta come le carni di un bambino. È questo che vedo in Risoluzione 23. Dell’autore, Efe Tobunko, non so nulla, se non la nazionalità. Come chi legge le mie rare recensioni sa, non mi interessa documentarmi, sapere chi è e cosa fa lo scrittore, dove vive, quanti anni ha, mi interessa piuttosto trovare il nucleo, il nocciolo, le tracce del cervello rettile che c’è in ognuno di noi, quel cervello che a mio parere ci impedisce – impedisce a noi scrittori – di distaccarci completamente dalla nostra esperienza di vita mentre scriviamo, e lascia le sue tracce.
Nel caso di Risoluzione 23 l’uomo prima distaccato, poi colpito e successivamente disperato, poi ancora emarginato, emarginato fin quasi a diventare un rifiuto, il rifiuto di una società che ammette soltanto la perfezione di Huxleyana memoria (Il mondo nuovo è nella mia top five e precede – non m’importa se vi scandalizzate – il 1984 di Orwell). E poi ci sono le metafore: la metafora di un potere che pacifica usando la violenza, la metafora dell’immigrazione planetaria, oltre alla grande, principale e prima metafora del crollo delle torri gemelle- - a sua volta metafora (stavolta reale) del crollo della grande certezza statunitense, quella dell’inviolabilità, della sicurezza di non essere mai colpiti. Leggete Risoluzione 23. Non si tratta di un racconto breve, ma contiene talmente tanta succosa polpa da superare, in concentrazione e sapore, tanti volumi da mille o più pagine.

L'ebook è disponibile su Amazon a questo link

lunedì 10 novembre 2014

La variegata India di Ian McDonald

Me lo immagino il protagonista di un mondo del futuro, dove le donne sono sempre di meno, fare di tutto per conquistare la sua bella, sottoporsi a pratiche dolorose ma di sicuro effetto oppure affidarsi a un suggeritore che durante un primo appuntamento sa sempre cosa dire e cosa rispondere. Ian McDonald in Un buon partito (An Eligible boy) si è divertito a elaborare quel che succederà nell'India di una prossima epoca, e il risultato è scoppiettante, divertente anche per il lettore. Il racconto nel momento in cui scrivo è ancora disponibile in download, presente su Amazon a un ottimo costo pure quando la promozione sarà terminata. Ottima la copertina di Mattia de Iulis, uno degli illustratori che ho amato di più nella collana Future Fiction.
Un buon partito su Amazon

sabato 8 novembre 2014

Giovanni De Matteo e i suoi riti di passaggio (anche nella sua scrittura)

Giovanni De Matteo è una delle voci più promettenti della narrativa post-connettivista italiana (lasciate che la chiami come pare a me) e il suo Riti di passaggio lo conferma.
La storia che narra è godibile e molto ben scritta, l'ambientazione (le due colonie/pianeti dove gli umani sono migrati molto tempo prima della nascita di Maya, la protagonista) è al tempo stesso piena di fascino ma anche fonte di terrore, per gli esseri sconosciuti che ne abitano le parti nelle quali l'accesso è proibito.
Un racconto complesso per gli elementi che lo compongono ma al tempo stesso facilmente leggibile per la fluidità della scrittura e per una certa "suspense" che induce il lettore a continuare a leggere fino al colpo di scena finale.
Breve nota finale. Non vi spaventate se qualcuno dice che il racconto è lungo. Il racconto non "allunga il brodo" come fanno molti autori di libri i cartaceo per aumentare la foliazione e quindi il costo. Non è di certo breve come un tweet, la lunghezza è calibrata e a mio parere perfetta per il formato ebook.

Riti di passaggio su Amazon

lunedì 3 novembre 2014

Aetra - Future Fiction colpisce... sempre

AETHRA, racconto di impeccabile scrittura firmato da Michalis Manonios, è velato di un senso di inquietudine e pervaso di irrealtà, oltre a essere magistralmente costruito.
Una narrazione classica che apre la porta su un mondo dove l'assurdo e il surreale si rivelano, penetrando lenti nella mente del lettore.
Non sarete più gli stessi.

In Aethra e L'altra mamma (Future Fiction Vol. 4) (Formato Kindle)
Acquistabile su Amazon
La sinossi dell'Editore Sinossi Racconto vincitore del premio internazionale Aeon 2010 della rivista Albedo One. Dal vincitore dell'Aeon Award - Michalis Manolios - un racconto intenso e inquietante che parte come un'indagine sull'omicidio di un critico d'arte per arrivare a toccare i temi della clonazione umana e della responsabilità individuale. La Villa di Aethra infatti, non solo è il luogo del delitto, ma anche la fucina dove si creano "soggetti d'arte" al cui interno è intrappolata una copia "senziente" della padrona di casa. Spetta al commissario Costas stabilire chi è il colpevole, cosa è realmente accaduto nella villa e soprattutto perché.

PLEASE LIKE ME, SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE A PROPRIO MODO

Please like me è la storia di Josh, un ragazzo che ha un animo delicato e profondo e una scarsa autostima, dovuta più alle intricate vicende personali della gente che lo circonda e lo condiziona pesantemente che a una reale mancanza di bellezza o di intelligenza.
Josh, al di là del suo orientamento sessuale, sfugge a ogni definizione poiché è genialmente poliedrico, ha un carattere strutturalmente curioso, vivace, una mobilità lieve che lo porta a uscire indenne dagli attacchi che ogni giorno la vita gli sferra.
Tutto il resto, un gruppo variegato di persone che vanno dai genitori ai suoi effimeri amori, dai coinquilini (anche occasionali) a tutti gli altri che gli ruotano intorno, è solo un contorno che si modifica in continuazione; l'insieme compone una storia lieve, che fa sorridere.

 Please like me, giunta alla sua seconda stagione, è trasmessa da febbraio 2013 su ABC2 Australia.
E io l'adoro.

giovedì 30 ottobre 2014

DISPONIBILE IL CATALOGO FUTURE FICTION


E' disponibile a questo link il Catalogo FutureFiction, dalle prime alle ultime pubblicazioni (le più recenti sono UN BUON PARTITO di Ian MCDonald e RITI DI PASSAGGIO di Giovanni De Matteo - da segnalare le ottime copertine dell'illustratore Mattia de Julis : a un click di distanza potete leggere gli assaggi di tutti i futuri possibili, vedere le notizie, sapere di più sugli autori, seguire i link per l'acquisto su Amazon. Enjoy!

martedì 28 ottobre 2014

Cesare Buttaboni racconta MORTE A 666 GIRI

La Dunwich Edizioni rende disponibile, per il momento in formato ebook e
successivamente in quello cartaceo, l’antologia di racconti “Morte a 666 giri” dedicata al connubio fra musica rock e horror. La Dunwich è una piccola casa editrice dedita all’horror, al thriller e al mistery, attenta alle potenzialità del formato digitale senza rinunciare però al formato tradizionale. Pubblica libri di nuovi autori italiani ma ma è attenta anche a giganti e classici del “weird” come William Hope Hodgson e Robert E. Howard. La raccolta racchiude 18 racconti che sono stati selezionati fra quelli pervenuti al concorso organizzato da Dunwich Edizioni, Letteraturahorror.it e Skan magazine. Il racconto vincitore è stato quello di Mirko Giacchetti che però non è presente nell’antologia in quanto è stato inserito come appendice al libro di Luigi Milani “La notte che uccisi Jim Morrison”. I protagonisti di questi racconti sono quindi i grandi miti del rock che si devono confrontare con il soprannaturale trovandosi calati in un contesto da incubo. Si tratta indubbiamente di una tematica originale che non mancherà di riservare sorprese al lettore. Quando penso a musica e horror mi viene subito in mente il leggendario racconto di H.P.Lovecraft “La musica di Erich Zann” che rimane uno dei miei preferiti anche se non è afferente al ciclo dei miti di Cthulhu. Personalmente sono presente in “Morte a 666 giri” con un racconto dedicato al gruppo musicale degli Jacula di Antonio Bartoccetti. La scelta non è stata casuale in quanto gli Jacula sono un po’ il simbolo di certa cultura horror sotterranea italiana degli anni 60’ e primi anni ’70. Una cultura che si nutriva dei film di Mario Bava, Riccardo Freda e Antonio Margheriti, dei fumetti erotico-horror da cui appunto il gruppo prende il nome (Jacula) senza dimenticare la collana “I racconti di Dracula”. Il mio è stato un tentativo di andare alle origini del gotico italiano e di ricreare le atmosfere brumose di quel periodo inserendo anche tematiche “lovecraftiane”. Ma è in ogni caso un omaggio a certa gruppi di musica oscura che ho sempre amato che sono tutti citati nel racconto come i Current93, i Death in June e Paul Chain.


 Elenco dei racconti: 1) Giuliana Ricci – Requiem 2) Paolo Perlini – Le Note di Alicia 3) Gabriele Galletti – Il Giorno in cui Finì la Musica 4) Fabio Tacchi – Mary & Alex 5) Alessandro Fieschi – La Follia è nell’Etere 6) Marco Candida – Macchina per Viaggiare nel Presente 7) Simone Censi – The Lizard King 8) Cesare Buttaboni – La Leggenda Esoterisca degli Jacula 9) Federico Tadolini – Body Count 10) Davide Stocovaz – L’Ultima Sinfonia 11) Roberto Miller – HotHell 12) Vittorio Sossi – Una Lieve Dissonanza 13) Davide Camparsi – Quando Therese Suona il Violino 14) Sergio Di Girolamo – Il Demone Prigioniero 15) Alessandro M. Colombo – L’Odio di Orfeo per Euridice 16) Fabio Scaranari – Le Mani del Pianista 17) Cristiano Fighera – Il Lato C 18) Dalila Forni – Merope al Pianoforte

sabato 11 ottobre 2014

THE AFFAIR, nuova serie per SHOWTIME

Sono folgorata da The Affair, una nuova serie tv che già dalla prima puntata ha catturato completamente la mia attenzione.
 Immagino che pochi di voi lo abbiano visto, ma gioca sugli stessi registri di John e Mary (Peter Yates, 1968) un film con Dustin Hoffman e Mia Farrow che personalmente ho adorato per la diversità dei punti di vista dei due protagonisti, anche molto utile a chi fa lo scrittore.
Nel caso di The Affair, si tratta di un thriller, o apparentemente tale, che ti mette una cappa di timore addosso, tutto giocato su quel che "potrebbe succedere di male se" e sui colpi di scena alla Stephen King.
 A ben vedere, alla fine non capita granché nella prima puntata, però si prepara il terreno per qualcosa di molto peggio (speriamo ) si delineano i personaggi e noi - diversamente dalla tendenza molto diffusa nelle serie, non sappiamo qual è la verità assoluta, sappiamo quel che ricaviamo dai punti di vista, i punti di vista di chi narra una cosa in due modi diversi, e che magari non la narra per sé ma per fare una certa impressione negli astanti, esattamente come ci succede quando ci troviamo di fronte a persone delle quali vorremmo capire l'intima natura.
 Buona visione anche a voi se deciderete di imbarcarvi in questa avventura.

venerdì 3 ottobre 2014

Disponibile su Amazon "Il pupazzo di Dylan" di Roberto Graniglia


Il Pupazzo di Dylan è il secondo romanzo dell'autore de “Il lungo Samhain”. 


Brian è un affermato architetto che lavora in un famoso studio di progettazione di New York. Conosce Alice da molti anni e dal loro matrimonio è nato Dylan, uno splendido bambino. La loro sembra una famiglia normale, ma la vita inizia ad essere difficile per la coppia: il protagonista deve sottostare alle angherie del suo capo, rimanendo troppo spesso dodici ore al giorno in uno studio che ormai inizia a detestare. Il lavoro gli sottrae tempo per suo figlio e lo allontana dall’amore di sua moglie. 
La vita di Brian, insieme a quella dei suoi cari, prenderà una piega diversa quando regalerà a Dylan un pupazzo a corda per il suo primo compleanno. 
Jack, come lo chiama il vecchio proprietario dello strano negozio di giocattoli dove lo ha acquistato, sembra avere un’anima e suggerisce a Brian come poter riprendere in mano la sua vita che sta andando a rotoli. 
 Ma la realtà spesso è molto più spaventosa della fantasia e i protagonisti se ne accorgeranno a loro spese, proprio a causa del pupazzo di Dylan.

Il pupazzo, protagonista principale del racconto, sembra imporre alle vite dei personaggi inquietanti e spesso macabri intrecci che lasciano il segno durante la narrazione. 

Da una situazione di partenza fortemente prosaica e incentrata su problemi sentiti e attuali, quali le difficoltà nella coppia e sul posto di lavoro, il racconto presenta una lenta virata nei territori dell’incubo, della follia e del soprannaturale, andando a collocarsi nel filone della narrativa thriller-horror di ambientazione quotidiana alla Stephen King. 

domenica 7 settembre 2014

Nico Parente pubblica L’Esorcista quarant’anni dopo


In occasione del 40° anniversario del “film più terrificante di tutti i tempi” esce L’Esorcista — Quarant’anni dopo di Nico Parente, con la collaborazione di Roberto Giacomelli, un libro che propone un’accurata analisi de L’Esorcista (1973).

 La pellicola diretta da William Friedkin, basata sull’omonimo romanzo di William Peter Blatty, a distanza di quarant’anni è ancora in grado di terrorizzare il pubblico proprio come una volta. Perché? In questo lavoro potreste trovare le risposte…

giovedì 24 luglio 2014

Big Bang Larissa - da leggere in ebook

Cosa dire ai figli sul mondo che ci circonda è un quesito che ha sempre ossessionato ogni genitore, a maggior ragione dal momento che la civiltà è progredita a tal punto da essere composta solo di infrastrutture. Dopo che la società si è evoluta in una forma di matriarcato, il denaro è solo un simbolo del tutto virtuale… cosa deve raccontare una mamma a una figlia che inizia fare troppe domande è un dilemma che pare senza soluzione. Un racconto di Cristian M. Teodorescu
In ebook su Amazon
In "Big Bang Larissa" - la storia che dà il titolo al volume - Cristian M. Teodorescu ricrea alla perfezione l'universo di una civiltà alternativa in maniera assolutamente credibile nonostante il registro comico scelto dall'autore per scatenare la sua forza narrativa. La Cultura della Finanza, spinta fino all'estremo (in realtà prevista anche oggi da molte delle ossessioni del genere umano), evoca piacevolmente alla mia mente la Cultura Ferengi di Star Trek: Deep Space Nine." Dănuţ Ungureanu 
"Uno dei punti di forza di Cristian Mihail Teodorescu è il dialogo spiritoso, sapido e letterario che dà vita a scenari dinamici. Caso 74 ("Dosarul 74", premio convention di fantascienza romena del 1987) opta per la soluzione del soggetto ricostituito attraverso i frammenti delle deposizioni di un processo del futuro. Una fusione tra la logica umoristica basata sul paradosso e il cinismo comico." Mircea Opriţa 
L'autore: Cristian Mihail Teodorescu, di professione fisico, è attualmente Senior Scientist presso l'Istituto Nazionale di Fisica dei Materiali di Bucarest-Magurele. All'attivo ha 110 articoli scientifici pubblicati su varie riviste. 
Come scrittore nel 1987 ha vinto numerosi premi in Romania per Caso 74;il suo primo libro pubblicato, "SF One", Bastion, è del 2008. Nel 2010 vince per "SF Two", Bastion, due premi nazionali come "Miglior libro". 
Tra il 2010 e il 2014 viene tradotto in inglese, francese, spagnolo e adesso anche in italiano. Nel 2013 è candidato al "Grand Prix de l'Immaginaire"; invitato come "Ospite d'Onore" alla Convention di fantascienza francese Nemo del 2014, ad Amiens. 
Nel 2014 pubblica "The Sensoriad", per i tipi di Nemira. 
E' inoltre Presidente del Club di Fantascienza "Solaris" di Bucarest, e dal 2014 Presidente della Società Romena di Fantascienza e Fantasy (SRSFF).

lunedì 21 luglio 2014

AMBER (8BC) da vedere

Vedere Amber, la miniserie tv della BBC, è imperativo. Intanto perché noi italiani dovremmo cominciare a snobbare i prodotti televisivi vuoti di contenuto e poveri nella forma e nella sostanza che le televisioni nostrane producono. Poi perché dovremmo imparare, lo dovrebbe imparare tutto il mondo, che la struttura del tv-drama può e deve essere diversa dal solito.
Dobbiamo diventare spettatori evoluti e lavori come AMBER ce lo permetterebbero.
Non mi soffermerò sulla trama ma se siete smaliziati e googlate un attimo, cosa che io non faccio mai prima di vedere o leggere qualcosa, saprete che la serie ha avuto i suoi detrattori; tuttavia le proteste riguardano solo un punto in particolare. Io non sono molto attenta o perspicace la sera, quando torno dalla mia trasferta lavorativa romana, eppure ho visto molti chiari segni e indizi di quel che potrebbe essere successo ad Amber, la protagonista quattordicenne della serie che, come si scopre fin dall'inizio, scompare misteriosamente.
Non ho bisogno di ricordarvi Picnic ad Hanging Rock, ci avrete già pensato da soli; non vi indispettite se vi dico che ho amato questa miniserie come amai il film di Peter Weir e fatte salve le dovute differenze, ho trovato AMBER molto ben confezionato, avvincente, ben scritto e ben diretto, mi sono affezionata ai personaggi, ho sofferto insieme a loro.
AMBER ha un grande valore, non lasciate che scivoli via senza vederlo. In quanto a me,
vorrei sempre vedere roba così!

AMBER su Amazon



 AMBER
Creato da Rob Cawley Paul Duane Scritto da Rob Cawley Gary Duggan Diretto da Thaddeus O'Sullivan Starring: Eva Birthistle David Murray Justine Mitchell David Herlihy Emily Nagle Declan Conlon Lauryn Canny Levi O'Sullivan Composer(s) Leon O'Neill Country of origin Ireland Original language(s) English

giovedì 19 giugno 2014

Buon compleanno a Daria Nicolodi

Oggi, a un solo giorno di distanza da me, compie gli anni la mia amica Daria Nicolodi, alla quale mi sento legata da un profondo affetto e grande ammirazione: è una straordinaria e poliedrica attrice, una donna affascinante e stupenda. E' bastato sentirla al telefono per farmi emozionare come l'ultima volta che l'ho incontrata per caso, una sera per strada. Sincronicità.





sabato 10 maggio 2014

AUTOMITOLOGIA DELLE FORBICI

Sono passati quattro anni dall'uscita de L'Isola, il racconto horror-fantastico che ho pubblicato come booklet del CD omonimo delle Forbici di Manitù, storico gruppo che da 30 anni produce opere "ai margini della scena musicale italiana" dal post-punk al noise, passanddo per prog rock, ambient, lounge e liscio romagnolo"; L'Isola (qui per maggiori info) me resta uno dei miei lavori più soddisfacenti, perché si inserisce perfettamente nel mio progetto di intermedialità, e perché sono onorata di aver collaborato con le Forbici e con tutti i musicisti che si sono cimentati nel progetto oltre a Emanuela Biancuzzi che lo ha illustrato.
Qualche giorno fa Vittore Baroni mi ha spedito un pacchetto molto gradito: si tratta dell'Automitologia (1983-2013) 30 anni di ritagli, rarità e inediti pubblicato da Sussidiaria. Non perdetevelo! A
utomitoantologia-1983-2013 Scrive Vittore: " radiofoniche, cover (da Mogol ai Pil) ed altri curiosi “ritagli” d’archivio. Convinti che la crisi del mercato discografico la si possa fronteggiare oggi solo giocando al rialzo, con pregiate confezioni da collezione ricche anche dal punto di vista tattile, non abbiamo badato a spese. L’album, compilato e profusamente annotato da Vittore Baroni e Manitù Rossi, re/mixato e prodotto da Manitù presso il Rasoio di Occam studio, è dunque ospitato in un lussuoso box cartonato (carta Fedrigoni Oikos, grafica originale e impaginazione di Elena De Santi) assieme ad un libro a colori di 72 pagine che include, oltre ad una completa nastro-discografia illustrata e ai testi dei brani, una prefazione critica di Walter Rovere e una lunga intervista a Manitù Rossi di Alessandro Achilli. In 50 copie scelte a caso del cofanetto, prodotto in tiratura limitata di 500 copie, è stato inoltre inserito a mo’ di Easter egg un secondo bonus cd con la versione integrale (48’ 35”) dell’inedito Aria Dura. Il lavoro è dedicato dalle Forbici col massimo affetto a Massimo Pavarini ed Enrico Fontanelli. In preparazione, con uscita prevista a fine 2014, un nuovo doppio concept album di studio molto particolare delle Forbici & Friends, più altre ristampe d’archivio: la storia continua, insomma… credits released 01 May 2014 Con la partecipazione di Manitù Rossi: voce, clarinetto, Casio, Synthex Elka, organo, basso, chitarra, finta batteria, finta arpa, glockenspiel, powerbook, nastri, programmazione | Vittore Baroni: testi, nastri | Bertoni e Serotti: midi files | Andrea Bonacini: basso | Satana Cianciulli: microfono, mixer, nastri, programmazione | Erika Ciani: voce | Marco Dalpane: clavinet, organo | Gabriele Davolio: chitarra | Luciano Federighi: voce | Alberto Ferrari: Synthex Elka, chitarra | Dante Fontani: chitarra | Simone Landi: speaker | Tommaso Leddi: tastiere | Enrico Marani: voce, nastri, campionamenti, programmazione, chitarra, tastiere | Gabriella Marconi: fisarmonica, salterio con archetto, voce | Silvio Mondino: campionamenti, mixer | Massimo Pavarini: percussioni acustiche | Marco Sepe: chitarra. tags tags: alternative elettronica classical electronic new wave pop sperimental Reggio Nell'Emilia"

sabato 8 marzo 2014

Sto leggendo Stanno tutti bene tranne me di Luisa Brancaccio


Luisa Brancaccio è tornata. E siccome - lo sapete - non amo gli spoiler, né farli né riceverli, vi segnalo il suo libro quando sono ancora circa a metà, e cioè alla pagina che contiene la frase riprodotta in copertina, "Il muro che li separa è solo un incidente". Se vi stavate chiedendo che fine aveva fatto Luisa, dopo la pubblicazione di "Seratina" in Gioventù Cannibale, la Luisa scrittrice intendo, ecco qua, stava preparando mentalmente il terreno per quello che sarebbe stato il suo primo romanzo.
Stanno tutti bene tranne me vuol essere una testimonianza di ottimismo? Non so, la frase in copertina lo farebbe pensare, anche se a me questo libro ricorda tanto (con le dovute differenze di scrittura, storia e tempi narrativi) la disperazione di cui era permeato lo spettacolo di Pippo Del Bono, Questo buio feroce, che è rimasto inciso nella mia mente al punto da dedicargli un passaggio nel mio romanzo Sacramenti
Siamo animali da macello, in fin dei conti, e la solidarietà, anche se siamo divisi dai muri, ma condividiamo lo stesso cielo come diceva Shakespeare è l'unica cosa vera che ci resta. 

Lascio il libro alla vostra lettura  con un piccolo appunto finale. Einaudi, che è una casa editrice prestigiosa, poteva spenderli, due soldi in più, per accompagnare l'esordio nel romanzo della mia amica Luisa, due soldi in correzioni di bozze e un po' di editing. (Einaudi, se hai bisogno di qualche redattore in più, conosco tanti giovani che cercano lavoro.)
Un tempo, scrivevo loro lettere di protesta, ora non lo faccio più ma l'amarezza è la stessa. Per fortuna,credo, Luisa mi consolerà anche di questo.