giovedì 24 dicembre 2015

Intervista video su Nerd-it!

Per chi non c'era, ecco la mia intervista con pubblico rilasciata a Torino Comics horror fest dove ripercorro parte della mia storia di scrittrice; ringrazio Serena Aronica, stupenda amica sempre presente al festival che mi ha dedicato parole meravigliose e ha pubblicato a questo link il filmato curato da Adriano Cerroni
Per vederlo cliccate qui!


mercoledì 23 dicembre 2015

Alda Teodorani in tour! Quarta tappa: Massa Lombarda

Torno finalmente al mio paese di origine con la presentazione e il reading dal mio libro TI ODIO POESIA (deComporre).
L'appuntamento fa parte della rassegna ConViviArte organizzata dalla galleria d'arte Sanvitale Arte, via Baracca 43 - Massa Lombarda - Ra -
Vi aspetto il giorno domenica 27 Dicembre alle 20.30
Ingresso Libero


martedì 15 dicembre 2015

Bella gente a Bagnara di Romagna ;)

Per la commemorazione dello scrittore e amico Ernesto Casadio ci siamo ritrovati in tanti. 
Un folto e attento pubblico ci ha ascoltati parlare di Ernesto, delle sue storie, della sua Caparela. 
Potete ritrovare questo amico di sempre anche tra le mie pagine, in particolare su I sacramenti del male.



Luigi Pastore per il mio Sotterranei su C Inside

Nuovo appuntamento con la mia rubrica Sotterranei su C Inside, stavolta parlo del regista Luigi Pastore! Continua a leggere...>

mercoledì 9 dicembre 2015

TI ODIO POESIA è stampato! ;)

Vi presento il mio primo libro di poesie finalmente uscito dalla tipografia, da sfogliare con amore.
Sì, amore, perché parla soprattutto di questo
Lo potete ordinare alla e-mail redazione.decomporre@tiscali.it
oppure ai maggiori store online. Al momento è disponibile su IBS


martedì 8 dicembre 2015

Alda Teodorani in tour! Terza tappa TORINO

Stavolta vi aspetto all'HORROR FEST DI TORINO il 12 dicembre per l'inaugurazione ufficiale e lo stesso giorno alle 13 per la mia intervista.Ma sarò sempre in zona per vedere i film in concorso. Qui il programma  
E, come scrisse Dario Argento nella prima dedica che mi fece, buon percorso sulle strade dell'orrore Emoticon wink

venerdì 4 dicembre 2015

JOBS THE MAN IN THE MACHINE

Nuovo articolo su C Inside; oggi parlo di STEVE JOBS
"Il lutto che colpì il mondo alla morte di Jobs fu immane. Con quello di ieri sera, Jobs – The man in the machine, sono tre i film che ho visto su di lui e già questo è un elemento che ci dovrà pure costringere a porci qualche domanda.
Il lutto, dicevo. Mi sono fatta l’idea che Jobs abbia fornito alla gente, nel suo regno alla Apple, qualcosa di cui l’uomo ha un grande bisogno: un amore incondizionato del quale questi oggetti, contrassegnati con l’ “i” iniziale (e non a caso) potrebbero essere ottimi interpreti: rispondono in maniera veloce e impeccabile ai comandi, tramite le app ci forniscono tutto quel che vogliamo e non ci scassano la testa con le complessità tipiche invece del rapporto uomo-donna. Sono semplici da fruire, maneggevoli e rispondono ai nostri desideri quanto mai ha fatto l’altro soggetto di una relazione amorosa..
leggi il resto qui  https://dirtyfake.wordpress.com/2015/12/04/jobs-the-man-in-the-machine/

Alda Teodorani in tour! Seconda tappa: Bagnara di Romagna

Prossima tappa del mio tour in giro per l'Italia è Bagnara di Romagna, dove Sabato 5 dicembre parteciperò alla manifestazione Una vita in punta di penna. Si parla dell'indimenticabile amico e scrittore Ernesto Casadio, del quale i lettori più attenti troveranno molte tracce nelle mie opere.
Appuntamento a Bagnara di Romagna il 5 dicembre alle 17 presso la sala consiliare della Rocca Sforzesca.

lunedì 23 novembre 2015

Alda Teodorani in tour! Prima tappa COSENZA

Prima tappa del mio tour: Cosenza, Festival del Giallo e Noir.
Sabato, 28 novembre dalle 16 in poi.
Chiostro di san Domenico
Vi aspetto!
https://www.facebook.com/festivaldelgiallo/
Programma dell'iniziativa
23 Novembre – ORE 17
inaugurazione mostra fotografica “scatti in giallo”
35 tavole fotografiche ispirate alle tematiche giallo/noir realizzate appositamente da fotografi di livello nazionale.
– Presentazione e moderazione dell’evento Giovanni GUAGLIARDI, Direttore artistico del Festival
– “Il giallo dell'insolito quadro”: Assunta MORRONE dialoga con Jole SAVINO
– “Giallo tenebre: storie di ‘ndrangheta”: Arcangelo BADOLATI dialoga con Attilio SABATO
– “Giallo Alarico”: Giulio BRUNO dialoga con Pier Francesco BRUNO
Esposizione della mostra: dal 23 novembre al 2 dicembre
Location: MAM – Museo Arti e Mestieri
Festival del Giallo e del Noir edizione 2015 (location chiostro di S.Domenico)
Giovedì 26 Novembre – ORE 18
– “Giallo in corso”: l’associazione Scacco Matto di Matteo Spadafora organizza una rappresentazione a tema dal titolo “Sulla scena del crimine” su corso Mazzini.
Venerdì 27 Novembre – ORE 16
– Saluti autorità e presentazione dell’ evento
– "Il Giallo è Nero": Gianni SIMONI dialoga con con Pino SASSANO e Giancarlo CARCI
– "Giallo Rosso Bianco e Rosé": Giovanni NEGRI dialoga con Sarino BRANDA
– "Risotto, un giallo internazionale": Concetta GRECO dialoga con Giovanni GUAGLIARDI
– "Gialli Arrighi e A Quadretti": Gianluca ARRIGHI dialoga con Assunta MORRONE
– "Delitti e Misteri nell’Arte": Roberto RICCARDI dialoga con Franco SUMBERAZ
Sabato 28 Novembre ORE 16
– Presentazione della giornata, coordina gli incontri Pino SASSANO
– "Giallo RossoBlù": Gianluca MOROZZI con Antonio BASTANZA
– "Giallo dalla Rabbia" Mimmo GANGEMI dialoga con Amelia NIGRO
– "Giallo Cospirazione": Vito BRUSCHINI dialoga con Pier Francesco BRUNO
– "Giallo Partenope" Stefano PIEDIMONTE e Antonio MENNA dialogano con Silverio CURTI e Brunella SOLBARO
– "Giallo Pulp": Alda TEODORANI dialoga con Vincenzo MONTISANO
Domenica 29 Colazione in Giallo
– Incontro informale con alcuni autori e scrittori alle ore 10:00 presso il bar Due Palme a Cosenza.
Nelle giornate conclusive gli scrittori presenti saranno disponibili per firmare autografi e parlare con i lettori anche fuori dagli incontri prefissati. Durante le giornate conclusive verranno distribuiti gli “Arancini di Montalbano”, gadget e sconti per l’acquisto di libri.

The Casual Vacancy - La mia recensione su C Inside

The casual vacancy si avvale di una costruzione che per molti versi è simile ai romanzi di King, seguendo i personaggi nella loro evoluzione narrativa che determina la trama in un affresco corale.
Ancora una volta parlo di cinema su C Inside


giovedì 5 novembre 2015

Bloodbusters di Francesco Verso è in edicola!

Bloodbusters reinterpreta la realtà, si spinge oltre nel tempo e, dati alla mano, sostituisce, trasforma, amplifica.
Francesco Verso, che leggo e apprezzo da tempo, non è nuovo a questo genere di incursioni e la sua "future fiction" (preferisco questo termine rispetto a "fantascienza") è sempre accurata, precisa, studiata nei minimi dettagli, documentata.
 L'abilità di questo autore, rispetto a tanti altri oggi in libreria o in edicola, sta nel riuscire a confezionare prodotti editoriali che non comunicano, per fortuna, il senso di meccanicità in cui a volte come lettrice mi imbatto: spesso, nei libri, scorgo nella trama e nella narrazione la sua costruzione a tavolino, vedo il meccanismo che ci sta dietro, un po' come quando si apre la cassa di un orologio meccanico, e non è affatto piacevole. L'abilità di Francesco Verso, in tutte le sue opere, è quella di saper coinvolgere, appassionare. La lettura è fluida, piacevole, il flusso narrativo scorre e sale come preziosa linfa. In Bloodbusters, che ha fruttato al suo autore la vincita del Premio Urania (la seconda!) questa componente è sempre attiva; la metafora del sangue, dei tributi e del denaro è assai calzante ed è condita con una buona dose di ironia e di riferimenti che rendono il libro molto divertente.
Insomma, il Premio Urania questo romanzo se lo è meritato tutto e per fortuna chi non riuscirà o non potrà accaparrarselo in edicola potrà recuperarlo in e-book, il che in effetti, visto che l'autore è anche curatore del progetto Future Fiction del quale ho parlato in un mio articolo su C Inside, ha una forte motivazione dettata dal percorso e dalla ricerca di Francesco Verso.

venerdì 30 ottobre 2015

Gran bel risveglio stamattina: Carmilla pubblica un'anteprima del mio romanzo che uscirà nella collana Eretica della mitica Stampa Alternativa Nuovi Equilibri .
Marco è uno scrittore tornato nel suo paese di origine, in Romagna, a raccogliere materiali per un libro. Il ritorno accende la memoria degli anni in cui ha vissuto in quei luoghi, gli anni dell'eroina, del terrorismo, del comunismo in Emilia Romagna, degli amici perduti. Ai suoi occhi - e agli occhi del lettore - si delinea il ritratto di una generazione e di un momento storico ben preciso, un ritratto che porta il protagonista a riflettere sull'interpretazione del mondo e degli avvenimenti fornita dalla scrittura.
Il libro, al di là di ogni retorica, fornisce una chiave di lettura del decadimento che cede il posto alla modernità, ma anche della perdita di ciò che il passato ci consegna, lo stesso passato che ha fornito a ciascuno la propria identità.
Leggi l'estratto a questo link

lunedì 26 ottobre 2015

THE MISSING LA SERIE TV SU C INSIDE

"Questo tipo di storie ha un fascino malsano anche se non ho ancora capito esattamente il meccanismo che mi porta a sviluppare una vera e propria forma di dipendenza, forse perché, quando vedo o leggo qualcosa, non mi interessa analizzarlo. L’analisi, la meditazione vengono solo se mi decido a usare gli stessi meccanismi per la mia scrittura, cosa che non succede quasi mai"

Ancora una volta, su C Inside, parlo per voi di una serie che mi ha colpita, in questo caso si tratta di "The Missing". Il resto lo potete scoprire qui https://dirtyfake.wordpress.com/2015/10/26/the-missing/


giovedì 22 ottobre 2015

Seventeen - Michele Protopapas

Michele Protopapas, in questo Seventeen, narra a fredda lucidità de peccato e della malignità.
Secco, asciutto, spietato nella sua descrizione di questo formicaio di personaggi, il libro vanta uno stile ineccepibile, una cristallina trasparenza di diamante, ben rara nella scrittura dei giorni nostri.

Torna Please Like Me

Torna Please like me. Siamo alla seconda stagione e la situazione si fa bollente, eppure la solitudine emerge, si tratta della solitudine delle persone "normali" che non riescono ad accettare situazioni non prestabilite, non predeterminate dalle regole sociali.
Avete dei preconcetti, dei pregiudizi? Li abbandonerete grazie a questa deliziosa serie, dove tutto avviene con grande naturalezza, e dove solo il quotidiano si ricopre di disperazione, per la mancanza di amore e di almeno un piccolo guizzo di vita o di gioia.

mercoledì 21 ottobre 2015

La Zona Morta intervista Alda Teodorani a proposito del mestiere di tradurre

Belle novità da LA ZONA MORTA che mi intervista sul mestiere della traduzione: "se c’è una cosa che mi fa andare davvero in bestia è il tradimento – “traduttore traditore” non è solo un modo di dire! – che i traduttori operano rispetto all’autore. Se l’autore ha deciso di usare un determinato vocabolo che ha un preciso corrispettivo in italiano, perché usarne un altro? Perché adoperare giri di parole se l’autore è stringato? Non capisco se da parte di alcuni sedicenti e presunti traduttori si tratta di incapacità o strafottenza o se c’è la convinzione di far meglio dell’autore che si traduce… o ancora se questo tipo di traduzione cela inconsce velleità autoriali che sbucano fuori durante il lavoro. Per me il rispetto del linguaggio, del ritmo dell’autore, è fondamentale"

martedì 20 ottobre 2015

Sotterranei Su C Inside S01e02 - Episodio 02: Diamo voce a storie dal futuro

«Diamo voce a storie dal futuro, narrazioni “potenziate” che esplorano la relazione ambigua tra gli esseri umani e la tecnologia, le trasformazioni dell’identità personale e dell’organizzazione sociale, l’incontro tra l’umanità e la scarsità oppure l’abbondanza di risorse: visioni che scrutano in ogni futuro possibile.»
(Future Fiction)
Seconda puntata della mia rubrica Sotterranei su C Inside
Stavolta parlo dell'ambizioso e geniale progetto Future Fiction, scaturito dalla fertile mente di Francesco Verso, vincitore (again! :-) ) del premio Urania in edicola a breve con il suo BloodBusters.
Leggetemi qua 

sabato 3 ottobre 2015

La Vie en Rouge su La Zona Morta!

Il libri non muoiono mai, diceva l'amico ed editore Luigi Bernardi.
Nell'attesa di imminenti miei scritti inediti in uscita, sono di nuovo in distribuzione le mie opere di culto come Belve, Le radici del male, i fumetti tratti da Sesso col coltello e questo gioiellino, La vie en rouge, con la copertina di Mara Autilio. Grazie a La Zona Morta per la recensione! La trovate a questo link:
http://www.lazonamorta.it/lazonamorta2/?p=26109

martedì 29 settembre 2015

Intervista ad Alda su E' Scrivere!

Intervista di Roberto Ciardiello per il portale ESCRIVERE.COM - un riepilogo su di me, sul mio essere scrittrice, sui miei libri.
Quando le domande sono belle, il risultato è ottimo!
Ecco il link
http://escrivere.com/88366/libri/intervista-ad-alda-teodorani/




domenica 13 settembre 2015

NUOVA LINFA! ALDA IN C INSIDE

Nuova linfa scorre in questa estate ormai assai inoltrata. Come alcuni sanno, voglio che l'estate sia un modo di essere e di pensare, non solo una stagione confinata nel ristretto spazio di tre mesi. La voglio per me e dentro di me. La prima parte di quest'anno è stata amara, cose e avvenimenti da mettere da parte e sui quali non tornare più. L'estate mi ha portato grande vitalità e ottime notizie, nuove amicizie, conoscenze e collaborazioni, nuovi progetti.
E non è certo un caso se proprio nei mesi estivi ho conosciuto di persona, dopo vari scambi epistolari, colui che era già un amico, Fabrizio "Byron Rink" che mu ha proposto di collaborare a un'iniziativa nascente, una nuova rivista, cosa che mi mancava da un anno, ed eccomi già tra i redattori, con una mia rubrica e articoli in cantiere. L'appuntamento è su C INSIDE, per ora su web all'indirizzo https://dirtyfake.wordpress.com e presto in versione su carta. In attesa di miei nuovi contributi, godetevi il lungo articolo-intervista che parla di me e dei libri che amo di più tra la mia produzione. A presto su C INSIDE



sabato 15 agosto 2015

PROFONDITA' in libreria!


Cari lettori, arriva in libreria la mia ultima traduzione.
E' stata una grossa sfida questo libro, una grande fatica ma è stato anche molto bello lavorarci e riprendere confidenza con la saggistica narrata.
Dentro "Profondità" di Guillaume Néry (con la prefazione del grande Umberto Pelizzari) ci sono tanti insegnamenti, tanta forza, c'è un immenso amore per la natura e per gli atri animali, la sfida di volersi sempre superare, di riuscirci. C'è il rapporto con la morte dei nostri cari, c'è amore. E senza un briciolo di retorica.
E se è vero che nulla arriva mai per caso, nessun altro libro sarebbe stato più adatto di questo per me da tradurre lo scorso inverno, e con questo libro ho festeggiato anche i miei 20 anni di collaborazione con lo storico Gruppo editoriale Edizioni Mediterranee. Grazie a tutti voi delle Mediterranee, in special modo a Paola Maria Canonico, la mia prima amica in casa editrice Emoticon wink : sento di avere ricevuto molto più di quel che ho dato collaborando con voi in tutti questi anni, e questa collaborazione ha contribuito a rafforzare la mia scrittura, a renderla e rendermi una persona migliore.
Grazie Guillaume, mi hai dato tanto senza nemmeno saperlo e io spero di riuscire a fare amare il tuo libro dai miei lettori e dai tuoi futuri lettori italiani quanto l'ho amato io, grazie di avermi fatto scoprire il mondo sommerso delle grandi profondità e conoscere Le Grand Bleu.

martedì 30 giugno 2015

Taducendo Paquet

Non mi è capitato spesso di tradurre narrativa: per la casa editrice Mediterranee, con la quale festeggio in questo 2015 il ventennale della mia attività di traduttrice, ho tradotto soprattutto saggi, una buona palestra che tuttora mi diverte per le difficoltà da superare e mi affascina per il rigore che richiede e per questo non mi stancherò mai di ringraziare chi ha offerto una possibilità a una ragazza che amava il francese in modo viscerale ma era assai inesperta di traduzioni.
Non è capitato spesso, dicevo: in realtà la giusta definizione sarebbe “quasi mai”, poi è arrivato Francesco Verso, la Future Fiction – progetto ambizioso contenente tutte le caratteristiche che mi piacciono, compresa la possibilità concreta di migliorare il mondo, condividere idee, interlacciare culture diverse – è entrata nella mia vita in un periodo assai triste e difficile, ha portato aria fresca alla mia lettura e alla mia scrittura, alla mia capacità che pareva sopita di giocare con le parole, attribuendo loro il senso “calzante”. Questa lunga premessa era necessaria per farvi capire cosa ha significato per me tradurre La Regina d’Ambra di Olivier Paquet. Intanto c’era la sfida del vino: in un racconto apparentemente semplice, con una prosa musicale ma piana, senza la complicata fraseologia che contraddistingue i saggi coi quali ho a che fare solitamente, le viti e il vino (che - lo ricordo - sono uno dei motivi d’orgoglio della Francia) con la loro terminologia e gli incastri narrativi presenti nel racconto hanno reso estremamente stimolante sia la prima lettura che la mia opera di traduzione, poi c’era una scrittura sapiente, matura, quasi distillata (chi mi legge sa quanto amo questa parola per quel che rappresenta) pervasa da una musica, colori, odori, gusti e suoni che si cor-rispondono. E infine, ma non meno importante, il genere, la confortevole gabbia del genere, in questo caso la fantascienza speculativa, o per meglio dire, future fiction. 
La Regina d'Ambra su Amazon 

mercoledì 24 giugno 2015

Nico, Giannetto, stazione di Bologna

Alla stazione di Imola, mi viene a prendere Casadio: è l'amico di Giannetto - il padre di Nico. Il fatto che abbia lo stesso cognome di Ernesto, compagno di caccia al tesoro di quando ero ragazzina, campione di scacchi e vero comunista, dà a questo incontro qualcosa di familiare e anche se so che Ernesto non c'è più da tanti anni, tuttavia è solo la mia mente razionale ad essere informata della cosa, l'altra non ne vuole sapere. E del resto questo viaggio è ormai sintonizzato sull'onda dei ricordi. Mentre il cielo intorno a noi si tinge di nero e mi chiedo annoiata se pioverà, Casadio mi racconta delle sue ultime scoperte. "Nico dipingeva sulla carta da polli, vero?" mi dice e aggiunge: "Perché sotto le gabbie dei polli c'erano quei lunghi fogli di carta per raccogliere gli escrementi e lui la prendeva per dipingere, erano quadri lunghi anche 20 o 30 metri."
"Vuoi andare a casa di Nico?" aggiunge.
Resto interdetta per un attimo, la casa di Nico non era quella dove stiamo andando ora, è un'altra in campagna, quella dello studio pollaio, quella dove la madre Giulia confezionava coperte imbottite e materassi.
"Pensi sia il caso?" chiedo e poi resto in silenzio mentre vasti squarci di cielo si aprono intorno a noi.
In casa Giannetto, la badante polacca alle prese con le marmellate, un paio di nipoti; non capisco se il padre di Nico mi riconosce.
Lui ,seduto accanto a me sul divano, inizia a parlare di politica, dei comunisti che "i'a cambié nom" e continua parlando dei contadini che hanno cacciato i padroni e che poi "i'è dvinté lò i patron, sono diventati loro i padroni" traduce a mio uso e consumo, una gomitata sul fianco e ammiccando aggiunge "t'al sè 'e dialett?"
Sulla parete di fianco al divano troneggia la foto di Nico in bianco e nero che gli ha fatto Aquila. È un bel ragazzo di una ventina d'anni, il cranio scolpito dalla chemio, occhiali con la montatura di metallo rettangolare.
Penso a Baldo, chissà dove è ora. Al testamento.
Intorno alla foto di Nico, fissate sulla stessa cornice, ci sono una ventina di fotografie. Dice Giannetto: "Quelli sono i miei morti," più sotto c'è una specie di manifesto mortuario formato A4, la foto a colori di una donna in bianco e nero, già sull'orlo della morte. E' lei, Giulia. Non la riconosco nella foto, penso che non sono nemmeno riuscita a salutarla.
 Casadio torna, è ora di andare.
Vicino al Torrioncello c'è già un gazebo con le sedie pronte. I Bagnaresi arrivano a frotte, dal deserto che c'era prima, in pochi minuti lo spazio è pieno, riconosco qualcuno, vedo i sorrisi, vedo mio fratello Marco che arriva rombando da lontano, non trova parcheggio, entro in biblioteca e in basso su uno scaffale insieme a un solo volume un fantasy ci sono tre miei libri.
Arriva Roberto l'occhiale blu, uno sguardo un po' seccato sulle mie scarpe fuori tema; Ivana è felice di incontrarmi, ha un bel sorriso: mi ha vista lottare per un libro di Nico, mi ha vista imbiancare i muri della Biblioteca Comunale poi portare lì tutti i miei libri quando sono partita; Loretta ha ancor più gli occhi di una bambina curiosa; Giuliana ha il volto un po' rassegnato, come il ricordo di una sofferenza forse ormai lontana; Giuseppe con la moglie, le sta due passi avanti, lei sembra sperduta; Ciarli. si scrive proprio così, ha contribuito a finanziare questa serata, i ricordi non smettono di attanagliarlo, immagino, visto che è l'unico a essere rimasto qui.
Castor arriva quando il critico d'arte accanto a me ha già iniziato a parlare dei quadri di Nico. Mi alzo e lo vado ad abbracciare. E' lui che conosco di meno, anche se lo vedevo sempre sul pullman per Imola, e penso che mi piace, come mi piaceva allora. E' di Mordano, era amico di Betti, unico tossico che ho conosciuto a non aver mai approfittato di esserlo.
Parlo senza ascoltarmi,il calore del pubblico mi avvolge e mi fa sentire a mio agio.Di fronte a me, Giannetto ha gli occhi lucidi. Più tardi mi dirà che non ha sentito una parola di tutti i nostri discorsi. Sono stranamente calma. Dopo non avrei ricordato nulla di quello che ho detto. Tra tutti solo Castor parla, dopo che gli ho fatto finire di leggere un brano di Baldo su Nico.
Quando tutto è finito e l'aria si sta azzurrando siamo passati dalla casa di Andrea: Marco vuol salutare la sua amica Virginia, animatrice per il compleanno dei figli di quell'ex ragazzo che per primo mi parlò di Tondelli. Ha i capelli biondi che gli piovono sugli occhi come allora, ma tra occhiali capelli e barba non riesco a vedergli il bel volto. Mi abbraccia stretta, facciamo una foto insieme, mi regala un secchiello per bambini.
Oggi alla stazione di Bologna, aspettando il treno per Roma, guardavo i piccioni zoppicare un po'. Non volano volentieri, camminano. Camminano anche quando dovrebbero volare. Questi di Bologna hanno una bella livrea nera e sembrano anche un po' cornacchie.







sabato 6 giugno 2015

In ricordo di Nico. Bagnara di Romagna, 20 giugno 2015

Torno a Bagnara di Romagna in una veste importante, per ricordare Nico Piancastelli, l'amico morto di leucemia ma sempre vivo nella mente e nel cuore. 
 20 Giugno, amici miei carissimi ci vediamo a Bagnara


mercoledì 13 maggio 2015

Cristiano Caggiula - hekátē atto II

Non abbiamo bisogno di parole ridondanti per colmare i vuoti dell’esistenza; quel che manca è il significante.
Ecco la prima riflessione che mi viene alla mente leggendo i versi di Cristiano, che lui mi ha consegnato una sera, con fare minimalista come suo solito per tutto ciò che riguarda la sua produzione.
Io, non poeta, tramite le sue mani avevo avuto accesso alla sua poetica mediante i suoi primi versi, frutto di frenetica freschezza, avevo fatto qualche osservazione, consigliato la pubblicazione – che poi in effetti segu+ - sulla rivista deComporre, dedicato a lui una delle mie prose poetiche più brevi e intense. Ora, a distanza di qualche anno, lo ritrovo in hekátē atto II, col profumo degli autori francesi che lui ama, una raggiunta maturità lunguistica – mai p(l)acata – e le sue parole-pietre scagliate con sapienza nella mente del lettore, riferimenti archetipici, ermetici. E sopra(t)tutto il suono.

Cristiano Caggiula, hekátē atto II
Unconventional Press, 2015

lunedì 13 aprile 2015

COME DIFENDERTI DAGLI PSICOESPERTI - Quello che non ti hanno mai detto sulla psicologia e i suoi protagonisti

Anche se prima di andarmene da casa dei miei con poche cose (una casa dove non sarei mai più tornata ad abitare con il ruolo di figlia) il mio sogno era studiare psicologia - sogno singolare per l'ambiente contadino dal quale provengo -, anche se ho studiato Psicologia alle superiori con quella persona meravigliosa che si chiamava Paola Malaguti, alla fine non ho niente a che fare con la psicologia nel lavoro che ho scelto: non ho niente a che fare con la psicoesperienza. Sono una persona curiosa dell'animo umano, questo sia come individuo che come scrittrice, sono curiosa di quante cose la mente contenga, di quanto e cosa ci sia in tutti noi del disagio psichico; sono sempre stata convinta che è tutto lì in agguato, pronto a uscire quando la vita ci mette alla prova, a dura prova.
Per questo, e anche perché avevo una passione per Paul Watzlawick originata dal suo primo libro che ho letto, il meno tipico di tutti, America, istruzioni per l'uso, seguito immediatamente dal grandissimo Istruzioni per rendersi infelici (comprato e regalato più volte) ho iniziato a interessarmi a una forma di psicoterapia poco conosciuta in Italia: la terapia breve, pur continuando a leggere Watzlawick e Bateson (conditi in salsa etologica dai volumi di Konrad Lorenz) e altri testi di minore importanza per me a parte ovviamente il "mio" Jung che mi interessa ben poco quando associato alla psicoanalisi poiché lo vedo - anzi vedo le sue teorie - in riferimento a un ordine universale e cosmico che ha ben poco a che fare con il singolo individuo.
 Facendo un passo indietro e tornando alla terapia breve e al mio interesse per questo metodo dolce, poco invasivo ma soprattutto a mio parere lucido, gli articoli di Flavio Cannistrà sul suo blog "Lo studio dello psicologo" hanno risvegliato la mia attenzione poiché riecheggiavano, pur in modo del tutto personale, gli scritti che più ho amato sul tema della psicoterapia, attualizzandoli con le esigenze prodotte dai cambiamenti dell'uomo negli ultimi 10-15 anni; da qui ad appropriarmi del suo ebook Come difenderti dagli psicoesperti il passo è stato davvero breve e in uno dei miei ultimi viaggi - viaggi di ansia per mio padre che non sta bene, dopo un periodo per me assai doloroso - l'ho letto tutto. Stile scorrevole, tono colloquiale, grande consapevolezza del tema trattato, freschezza delle idee, onestà della persona che ha scritto il libro (onestà che traspare dalle pagine e se lo leggerete capirete come mai lo dico) sono elementi importanti ma più importante è il contenuto: un pasto ghiotto per una c
uriosa dell'animo umano come me, densissimo per quante riflessioni profonde e importanti contiene in uno spazio assai breve in paragone alla pregnanza degli argomenti presenti in esso, ma trattati tuttavia con grande sapienza.
 Si tratta di un libro a livelli, di quelli che adoro leggere e anche scrivere: su ogni frase si potrebbe scavare e scavare trovando sempre ricco e fertile terreno.
 Ci sarebbe da dire ancora molto di più: mi accorgo di aver scritto tanto rispetto al solito ma sono entusiasta sapendo che c'è un altro autore da aggiungere alla collezione dei miei preferiti, che spero produca presto qualcosa di nuovo.
 Flavio Cannistrà,
Come difenderti dagli psicoesperti - Quello che non ti hanno mai detto sulla psicologia e sui suoi protagonisti, Firera & Liuzzo Publishing.