“Ogni riferimento a fatti, luoghi o persone
realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale” è la frase stampata in
apertura di Milano horror di Paolo
Gamerro (Chinaski) . Ma la Milano di questo libro non è casuale: se ci abitate
o l’avete visitata ne riconoscerete i locali, i tipi, le abitudini. Se siete
pure giovani ne avrete probabilmente la nausea, una nausea che non se ne va
quando è passata la sbornia ma continua e si abbina alla Milano da bere, agli
aperitivi, ai finti orgasmi delle scopate tanto per farle, agli amici con
benefici.
Il romanzo non è un horror nel senso stretto
del termine ma orrorifiche e orrribili sono le vite dei protagonisti. Tra Giù, nel deliriomeno caldo e sognante,
più glitterato e modaiolo lo sfondo, e American Psycho concentrato e disperato
con un substrato di letteratura delle merci e del consumo a tutti i costi,
Paolo Gamerro traccia uno spaccato di vita che si tinge di sangue e senza nemmeno
che ve ne accorgiate vi fa sentire sporchi solo per essere stati lì tra le
pagine di un libro volutamente scalcinato e caotico – come la nostra vita negli
ultimi tempi – ma anche divertente.
Gli ingredienti ci sono tutti e vale la pena
di fare questo acquisto.
Chi è Paolo Gamerro? Non lo sapevo prima di
leggere il suo libro ma spero di sentirne parlare ancora.
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