Il Pupazzo di Dylan è il secondo romanzo dell'autore de “Il lungo Samhain”.
Brian è un affermato architetto che lavora in un famoso studio di progettazione di New York. Conosce Alice da molti anni e dal loro matrimonio è nato Dylan, uno splendido bambino.
La loro sembra una famiglia normale, ma la vita inizia ad essere difficile per la coppia: il protagonista deve sottostare alle angherie del suo capo, rimanendo troppo spesso dodici ore al giorno in uno studio che ormai inizia a detestare. Il lavoro gli sottrae tempo per suo figlio e lo allontana dall’amore di sua moglie.
La vita di Brian, insieme a quella dei suoi cari, prenderà una piega diversa quando regalerà a Dylan un pupazzo a corda per il suo primo compleanno.
Jack, come lo chiama il vecchio proprietario dello strano negozio di giocattoli dove lo ha acquistato, sembra avere un’anima e suggerisce a Brian come poter riprendere in mano la sua vita che sta andando a rotoli.
Ma la realtà spesso è molto più spaventosa della fantasia e i protagonisti se ne accorgeranno a loro spese, proprio a causa del pupazzo di Dylan.
Il pupazzo, protagonista principale del racconto, sembra imporre alle vite dei personaggi inquietanti e spesso macabri intrecci che lasciano il segno durante la narrazione.
Da una situazione di partenza fortemente prosaica e incentrata su problemi sentiti e attuali, quali le difficoltà nella coppia e sul posto di lavoro, il racconto presenta una lenta virata nei territori dell’incubo, della follia e del soprannaturale, andando a collocarsi nel filone della narrativa thriller-horror di ambientazione quotidiana alla Stephen King.
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