lunedì 13 aprile 2015

COME DIFENDERTI DAGLI PSICOESPERTI - Quello che non ti hanno mai detto sulla psicologia e i suoi protagonisti

Anche se prima di andarmene da casa dei miei con poche cose (una casa dove non sarei mai più tornata ad abitare con il ruolo di figlia) il mio sogno era studiare psicologia - sogno singolare per l'ambiente contadino dal quale provengo -, anche se ho studiato Psicologia alle superiori con quella persona meravigliosa che si chiamava Paola Malaguti, alla fine non ho niente a che fare con la psicologia nel lavoro che ho scelto: non ho niente a che fare con la psicoesperienza. Sono una persona curiosa dell'animo umano, questo sia come individuo che come scrittrice, sono curiosa di quante cose la mente contenga, di quanto e cosa ci sia in tutti noi del disagio psichico; sono sempre stata convinta che è tutto lì in agguato, pronto a uscire quando la vita ci mette alla prova, a dura prova.
Per questo, e anche perché avevo una passione per Paul Watzlawick originata dal suo primo libro che ho letto, il meno tipico di tutti, America, istruzioni per l'uso, seguito immediatamente dal grandissimo Istruzioni per rendersi infelici (comprato e regalato più volte) ho iniziato a interessarmi a una forma di psicoterapia poco conosciuta in Italia: la terapia breve, pur continuando a leggere Watzlawick e Bateson (conditi in salsa etologica dai volumi di Konrad Lorenz) e altri testi di minore importanza per me a parte ovviamente il "mio" Jung che mi interessa ben poco quando associato alla psicoanalisi poiché lo vedo - anzi vedo le sue teorie - in riferimento a un ordine universale e cosmico che ha ben poco a che fare con il singolo individuo.
 Facendo un passo indietro e tornando alla terapia breve e al mio interesse per questo metodo dolce, poco invasivo ma soprattutto a mio parere lucido, gli articoli di Flavio Cannistrà sul suo blog "Lo studio dello psicologo" hanno risvegliato la mia attenzione poiché riecheggiavano, pur in modo del tutto personale, gli scritti che più ho amato sul tema della psicoterapia, attualizzandoli con le esigenze prodotte dai cambiamenti dell'uomo negli ultimi 10-15 anni; da qui ad appropriarmi del suo ebook Come difenderti dagli psicoesperti il passo è stato davvero breve e in uno dei miei ultimi viaggi - viaggi di ansia per mio padre che non sta bene, dopo un periodo per me assai doloroso - l'ho letto tutto. Stile scorrevole, tono colloquiale, grande consapevolezza del tema trattato, freschezza delle idee, onestà della persona che ha scritto il libro (onestà che traspare dalle pagine e se lo leggerete capirete come mai lo dico) sono elementi importanti ma più importante è il contenuto: un pasto ghiotto per una c
uriosa dell'animo umano come me, densissimo per quante riflessioni profonde e importanti contiene in uno spazio assai breve in paragone alla pregnanza degli argomenti presenti in esso, ma trattati tuttavia con grande sapienza.
 Si tratta di un libro a livelli, di quelli che adoro leggere e anche scrivere: su ogni frase si potrebbe scavare e scavare trovando sempre ricco e fertile terreno.
 Ci sarebbe da dire ancora molto di più: mi accorgo di aver scritto tanto rispetto al solito ma sono entusiasta sapendo che c'è un altro autore da aggiungere alla collezione dei miei preferiti, che spero produca presto qualcosa di nuovo.
 Flavio Cannistrà,
Come difenderti dagli psicoesperti - Quello che non ti hanno mai detto sulla psicologia e sui suoi protagonisti, Firera & Liuzzo Publishing.


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